Gambe in forma con le calze elastiche: scopri i segreti per usarle al meglio!
Le calze elastiche sono suddivise in due categorie: preventive e terapeutiche, differenziandosi per il grado di compressione e le patologie che intendono prevenire o curare. La compressione delle calze viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg) e spesso in modo erroneo in denari, che invece indicano la quantità di filato presente nella calza e la sua consistenza. Più filato elastico è presente, maggiore sarà la compressione. Tuttavia, la relazione tra mmHg e denari non è sempre corretta.
In Italia, a differenza di altri paesi europei, non esiste uno standard per la misurazione della compressione. Quindi, a parità di mmHg alla caviglia, possono corrispondere diverse quantità di denari. Il limite che distingue le due categorie è pari a 20 mmHg: le calze riposanti o preventive sotto i venti mmHg e le calze terapeutiche sopra i venti mmHg.
I medici prescrivono le calze elastiche per varie patologie. Le persone con problemi vascolari ereditari, le donne che utilizzano la pillola anticoncezionale o che sono in gravidanza, e coloro che affrontano un lungo viaggio in macchina o in aereo e rimangono bloccati per lungo tempo nella stessa posizione, sono soggetti più a rischio. Anche i pazienti costretti ad un lungo periodo di riposo a letto dopo un intervento chirurgico dovrebbero indossare calze elastiche. Per coloro con basso rischio, la cura elastocompressiva potrebbe essere sufficiente, mentre per quelli con rischio medio-alto, oltre alle calze, una terapia anticoagulante come l’eparina dovrebbe essere considerata.
LE CALZE PREVENTIVE
Le calze preventive possono essere suddivise in due categorie: a maglia liscia o a doppia rete. Mentre le prime sono più esteticamente gradevoli e alla moda, le seconde garantiscono una compressione più forte. Queste calze preventive sono disponibili in una vasta gamma di colori e tonalità, come gambaletti, autoreggenti o collant.
Di solito, le calze preventive hanno una compressione di almeno 6 mmHg e variano dai 40 ai 140 denari per una contenzione leggera, media o forte. Le calze a 40 denari sono adatte per la semplice sensazione di pesantezza alle gambe o per un leggero gonfiore, mentre quelle a 70 denari sono consigliate per i primi segni di capillari spuntati o gonfiore più evidente. Le calze da 140 denari sono ideali per le varici di lieve entità e per i casi più gravi occorre utilizzare le calze terapeutiche.
Le calze terapeutiche sono progettate per prevenire il peggioramento di patologie come la trombosi venosa profonda o i linfedemi, tramite un’azione meccanica. Esistono quattro classi di compressione per le calze terapeutiche, a seconda dei mmHg presenti alla caviglia:
- CCL 1 con 18-21 mmHg
- CCL 2 con 23-32 mmHg
- CCL 3 con 34-46 mmHg
- CCL 4 oltre i 49 mmHg
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LE CALZE TERAPEUTICHE
Le calze terapeutiche possono essere disponibili in diverse varianti, come gambaletti, autoreggenti, collant o monocollant, a seconda dell’arto da trattare. La compressione delle calze terapeutiche alla caviglia deve essere di almeno 18 mmHg, e diminuisce man mano che si sale: 100% alla caviglia, 70% al polpaccio e poi 40% alla coscia. La compressione maggiore a livello della caviglia aiuta il sangue a circolare verso l’alto. Il medico determina il grado di compressione adatto a ogni paziente. Le calze di prima e seconda classe sono usate per varici gravi, complicanze cutanee, trombosi venosa superficiale o profonda, eczemi, o negli esiti delle ulcere varicose sia guarite che non. In caso di linfedemi gravi o molto gravi, sono necessarie calze di terza o quarta compressione.
COME INDOSSARE LE CALZE
L’uso delle calze elastiche come terapia è spesso impopolare a causa delle difficoltà nell’indossarle. In particolare, le persone anziane, a causa della loro poca forza nelle mani o della difficoltà nel piegarsi, spesso incontrano difficoltà nell’indossarle. È importante indossare le calze presto al mattino, quando gli arti sono meno gonfi, e utilizzare del borotalco per facilitare la loro corretta applicazione. E’ possibile seguire anche questo semplice procedimento:
- infilare il braccio all’ interno della calza
- afferrare il tallone tra il pollice e l’ indice
- con l’ altra mano rovesciare la calza
- posizionare la calza rivoltata sul piede con il tallone verso il basso
- rovesciare la calza su se stessa stendendola bene sulla gamba

Insieme alle calze terapeutiche a punta aperta, i produttori forniscono anche un pratico ausilio in seta, un sottile calzino da posizionare sul piede per agevolare la vestizione delle calze. Esistono in commercio anche degli appositi infilacalze: la calza viene arrotolata su di essi e poi, attraverso i manici, viene distesa sulla gamba fino alla posizione desiderata, dove può essere afferrata facilmente con le mani.
COME MANTENERE EFFICIENTE LA CALZA
La durata media di una calza è di circa 6-8 mesi. L’uso quotidiano e i continui lavaggi ne fanno perdere la compressione corretta. Per far durare al massimo la vostra calza potreste seguire questi semplici consigli:
- Lavare la calza a mano ad una temperatura non superiore ai 40° con un sapone neutro e non utilizzare detergenti aggressivi. Durante il lavaggio evitare di strizzare le calze per non danneggiare le fibre elastiche.
- Far asciugare la calza orizzontalmente, lontano da fonti di calore come il sole o i caloriferi in inverno.
- Quando indossate le calze, usate dei guanti: sono ottimi quelli in gomma che si usano per lavare i piatti o quelli in lattice. Unghie lunghe e anelli possono far sfilare il tessuto.
COME RILEVARE LA TAGLIA
Per individuare la taglia corretta delle calze preventive, le varie ditte produttrici forniscono tabelle e diagrammi in cui sono indicate la taglia in base al peso e all’altezza del paziente. Per le calze terapeutiche, la taglia corretta viene determinata rilevando la circonferenza della caviglia, del polpaccio e della coscia. Inoltre, spesso viene richiesta la lunghezza della gamba, poiché esistono taglie corte per le persone più basse e taglie più lunghe per le persone più alte.
È importante ricordarsi di prendere le misure la mattina presto, possibilmente prima di alzarsi dal letto e di svolgere qualsiasi attività, poiché durante il giorno le gambe tendono a gonfiarsi. Se la misura viene presa con le gambe gonfie, la compressione non sarà corretta. Se la calza deve sostituire un bendaggio fatto in ospedale, la misura corretta deve essere presa sulla gamba opposta o si deve attendere la rimozione del bendaggio.
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