Le calze antitrombosi
Le calze antitrombosi sono particolari tipi di calze elastiche utilizzate durante i decorsi post operatori di media e lunga durata. Vengono spesso indossate dopo interventi di protesizzazione del ginocchio o dell’ anca ma, se il paziente soffre di problemi circolatori, vengono consigliate anche per interventi che costringono ad un allettamento di più breve durata come può essere un’ operazione alla prostata o dopo un parto cesareo.

Un trombo è un coagulo di globuli rossi, bianche e di piastrine.
Le cause della formazione dei coaguli nel sangue sono diverse: la ridotta attività motoria, ad esempio, favorisce la formazione di trombi. Il sangue rallenta la sua velocità e corpi “addensati” diventano pericolosi perchè ostruiscono la circolazione sanguigna. Essi sono molto pericolosi perchè entrando in circolo possono causare infarti o ictus.
Le calze antitrombosi hanno appunto la funzione di ridurre questo pericolo per la vita del paziente.
La funzione delle calze antitrombotiche è proprio quella di cercare di aumentare la velocità del sangue comprimendo l’ arto del paziente con una gradazione di 18 mmHg. Non vanno confuse con le calze a 140 denari classiche in quanto sono concepite per uno scopo diverso e quindi un tipo di tessitura differente.

Esistono tre modelli di calze antitrombosi: i gambaletti, le autoreggenti e i monocollant.
I gambaletti partono dalla punta del piede ed arrivano fin sotto il ginocchio. Questo modello ha un difetto: la forte compressione del bordo superiore spesso procura un effetto laccio e blocca la circolazione piuttosto di favorirla. Questa tipologia di calza è, tra le tre, la meno prescritta.
Le autoreggenti arrivano fin quasi all’ inguine e sono le più utilizzate. Hanno una banda siliconata nella parte superiore la cui funzione è quella di ancorare bene la calza alla gamba della persona.
I monocollant invece non hanno la banda siliconata ma salgono più in alto con una prolunga di tessuto che abbraccia il fianco. In cima è posta una cinturina elastica da allacciare intorno all’ addome per evitare di far scendere la calza.
I monocollant sono più idonei delle autoreggenti quando il paziente presenta:
- una coscia troppo magra
- una coscia robusta ma flaccida
Nel primo caso il silicone della calza autoreggente non riuscirebbe a far abbastanza presa e la calza tenderebbe a scendere. Il cinturino del monocollant elimina questo inconveniente.
Nel secondo caso il silicone farebbe da laccio e bloccherebbe la circolazione sanguigna creando dolore.
Per quanto tempo vanno portate?
La loro efficacia è garantita solo se indossate su entrambe le gambe. I medici ne prescrivono l’uso continuo per circa 40-45 giorni. La giusta terapia post chirurgica prevede di indossare le calze sia di giorno che di notte, sia in posizione eretta sia in supina. Quando si procede al loro lavaggio, meglio se quotidiano, è importante averne un secondo paio a disposizione per non lasciare mai gli arti inferiori scoperti.
Queste calze vanno lavate a mano in acqua fredda con detergenti delicati anche se sono presenti macchie difficili da togliere come quelle di betadine. Per non rovinare le fibre elastiche è opportuno non strizzarle e quindi farle asciugare in orizzontale lontane da fonti di calore. Altri suggerimenti su come far meno fatica ad indossare le calze o altri consigli per la corretta manutenzione le potete trovare qui.
Individuazione della taglia corretta
Per ottenere la taglia corretta è necessario prendere alcune misure: quelle fondamentali sono la circonferenza della caviglia appena sopra i malleoli e quella della coscia a livello prossimale. Alcune case produttrici richiedono anche la lunghezza della gamba in quanto hanno versioni sia per le persone più alte sia per quelle più basse.
Visita il nostro shop per trovare alcuni prodotti che possono essere utili in caso di operazioni.
15. Comments
Leave a Reply