La frattura del femore nell’ anziano – dispositivi utili
La frattura del femore nell’anziano può essere causata principalmente da due fattori: traumi o un forte grado di osteoporosi. Nel primo caso, una caduta accidentale dovuta a una perdita di equilibrio può causare un grave danno al femore. Nel secondo caso, la caduta del paziente è spesso il risultato di una frattura dell’osso osteoporotico, dove la malattia ha reso la struttura ossea così fragile che non riesce più a sostenere il peso corporeo.
Per curare la frattura del femore nell’anziano, si procede con un intervento chirurgico quando le condizioni generali del paziente lo permettono. Quando il paziente viene sottoposto all’intervento chirurgico, la sua ripresa è solitamente più rapida. Infatti, già dal secondo giorno dopo l’operazione, il paziente può cominciare a fare esercizi fisioterapici. Se l’équipe medica ritiene il paziente inoperabile, l’arto viene immobilizzato per dai 30 ai 45 giorni. Spesso, durante questo periodo, viene utilizzata una macchina particolare chiamata Kinetec per effettuare ginnastica passiva. Successivamente, la persona viene aiutata a stare in piedi e a camminare con l’ausilio di bastoni canadesi o di un deambulatore con ascellari. In questa fase, è importante fare attenzione a non far gravare l’intero peso corporeo sugli arti inferiori. Inoltre, esercizi mirati sono indispensabili per far riprendere la corretta tonicità muscolare.
Durante la fase riabilitativa è indispensabile prendere particolari accorgimenti per semplificare e rendere più sicura la vita al paziente colpito da frattura del femore. Vediamo quali sono:
IL BAGNO
La stanza da bagno rappresenta il luogo più pericoloso in casa, a causa degli spazi ristretti e dell’umidità costante. Il primo consiglio per prevenire gli incidenti è di eliminare completamente i tappeti, che potrebbero causare cadute accidentali. Inoltre, è consigliabile attrezzare le pareti della doccia e della vasca con maniglie, che ora si trovano in commercio anche con apposite ventose, evitando così di dover forare le pareti per fissarle.
Per agevolare la vita quotidiana di chi ha problemi di mobilità, esistono sgabelli regolabili in altezza per la doccia e sedili girevoli per la vasca, particolarmente utili per coloro che non riescono a piegare completamente l’articolazione dell’anca. Infine, per facilitare la seduta, il wc potrebbe essere corredato di un rialzo specifico, adatto per i pazienti appena operati al femore o che hanno una protesi d’anca.
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L’ELASTO-COMPRESSIONE
Durante gli interventi chirurgici di femore e protesi, l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda rappresentano gravi complicanze. Per evitare tali problemi, il paziente dovrebbe seguire scrupolosamente la terapia farmacologica prescritta dallo specialista, che comprende l’eparina, e indossare le calze antitrombosi per almeno un paio di mesi dopo l’operazione.
Queste calze hanno la funzione di comprimere gli arti inferiori per aumentare la velocità del sangue, che può essere ridotta a causa delle numerose ore trascorse a letto e della scarsa attività fisica durante il periodo post-operatorio. In questo modo, si può prevenire la formazione di coaguli che potrebbero rappresentare un grave rischio per la vita del paziente.
LE CALZATURE
Per evitare problemi ai piedi, è importante scegliere le calzature giuste. Sconsigliamo vivamente di indossare scarpe aperte sul retro, e invece suggeriamo di optare per pantofole comode con suola flessibile e antiscivolo. Per quanto riguarda l’altezza del tacco, per le donne consigliamo un’altezza di 3-3,5 cm, mentre per gli uomini 2,5-3 cm. L’opzione di allacciatura più pratica è quella con velcro. Se soffri di alluce valgo o dita a martello, è meglio evitare le cuciture nella parte anteriore della tomaia. Inoltre, sarebbe preferibile che la tomaia fosse addirittura elasticizzata per modellarsi perfettamente al tuo piede.
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