Da diversi anni alcuni studi clinici e diverse ortopedie hanno investito in particolari attrezzature tecnologiche: le pedane per l’ analisi computerizzata del passo. L’ ormai superato podoscopio, strumento grazie al quale il medico poteva ottenere un’ immagine statica dell’ impronta di una persona, è stato sorpassato dai sistemi informatici.
Attraverso l’ esame baropodometrico il medico e il tecnico ortopedico sono in grado di ottenere informazioni sicure, oggettive, affidabili e soprattutto memorizzabili, riguardanti le caratteristiche morfologiche del piede di un paziente. Inoltre hanno la possibilità di studiarne le varie fasi della deambulazione.
L’ hardware utilizzato per eseguire l’ esame baropodometrico è costituito da una serie di sensori inseriti in una pedana oppure dentro particolari solette da infilare nelle proprie calzature. Gli ultimi modelli costruiti sono dei tapis roulant capaci di valutare le pressioni esercitate dal piede anche durante la corsa e le attività sportive. Hanno anche particolari telecamere per studiare anche la biomeccanica della corsa. Chiaramente in queste macchine maggiore è il numero di sensori applicati e maggiore sarà la sensibilità del dispositivo e la precisione del risultato ottenuto.
Con queste pedane possiamo effettuare due tipi distinti di analisi: quella statica e quella dinamica. La prima fornisce una “fotografia” del piede del paziente mentre con la seconda si ottengono dati importanti sui movimenti che il piede compire durante la deambulazione.
Per eseguire l’ analisi statica occorre far salire il soggetto sulla pedana con le gambe leggermente divaricate, con le braccia distese lungo il corpo e lo sguardo in avanti. I sensori mostreranno a video le pressioni esercitate dal peso corporeo sui vari distretti del piede. Attraverso una scala cromatica con gradazioni che vanno dal rosso per le pressioni maggiori al blu per quelle più blande si evidenziano i punti sottoposti a maggiore stress oppure le zone dove, al contrario, la pressione è nulla. Viene inoltre segnalato il baricentro del corpo, dei due piedi e la percentuale di carico su un lato piuttosto che sull’ altro.
Durante l’ analisi dinamica il paziente deve eseguire dei passi (se ne consigliano generalmente almeno una ventina) sopra i sensori. Il computer raccoglie diverse informazioni: la velocità del passo, lo spostamento del baricentro e del peso del corpo, le pressioni esercitate durante la fase di appoggio o di slancio, ecc.. Tutta questa serie di dati hanno un notevole valore sia per il medico la cui diagnosi verrà facilitata e approfondita, sia per il tecnico ortopedico che costruirà plantari su misura ancora più precisi e ne aumenterà le prestazioni.
Fattore molto importante è la possibilità di poter archiviare gli esami eseguiti: in questo modo è possibile confrontare nel tempo i risultati ottenuti dopo un trattamento ortesico o dopo un intervento chirurgico.
L’ esame baropodometrico è diventato sempre più indispensabile per tutti quegli sportivi che sollecitano molto il piede e sono affetti spesso da problemi come fasciti plantari o talloniti. Scoprire in tempo la causa del problema è di fondamentale importanza e spesso correre ai ripari prima dell’ insorgere di alcune patologie è molto più conveniente. Maggiori informazioni si hanno sulla struttura di un piede e maggiori sono le possibilità di costruire un plantare adeguato alle proprie esigenze. Anche i bambini in età prescolare andrebbero sottoposti a questo tipo di accertamenti per tenere sotto controllo l’ evolversi della crescita del piede e non incorrere in problematiche più serie quando saranno adulti.
In entrambe le nostre sedi di Limbiate e Castellanza è possibile eseguire questo tipo di esame su appuntamento.